Le imprese culturali e la sartoria finanziaria

Le imprese culturali e la sartoria finanziaria

Per parlare dell’occupazione in un segmento che strizza l’occhio alla cultura e alla creatività dove , secondo i dati rilevati da un’indagine realizzata da Intesa Sanpaolo con Mediocredito, risultano 830 mila persone, cioè il 3,6% degli occupati nazionali, è considerevolmente essenziale puntare sulla parola “investimenti”.
Ma dove e quando? Il sostegno alle imprese che sviluppano attività basate su asset immateriali sono indispensabili per far accrescere un patrimonio legato alla valorizzazione del Made in Italy. Per esempio, uno strumento che potrebbe favorire questa tipologia di aziende è l’attivazione di fondi di garanzia per poi lavorare con più fiducia sui fondi europei, anche perché si è all’oscuro di informazioni che restano “blindate” in sede governativa a Bruxelles e che, invece, dovrebbero essere rese note, puntando soprattutto sull’ ecostenibilita. “Infatti – dichiara il presidente Michele Boccardi - è in forte crescita l’adesione a tale ambito, grazie alle agevolazioni e alla sostenibilità finanziaria. Uno dei nostri obiettivi è quello di intensificare i rapporti con i consulenti della Comunità Europea, al fine di affrontare e risolvere, in maniera concreta, situazioni che possano andare incontro ad imprese in materia di business”.

Altra possibile strategia di crescita è la ricerca di partner con cui aggregarsi, che siano italiani o stranieri.
Dalla maggior parte degli imprenditori, emerge quanto sia fondamentale analizzare strumenti che comprendano un contesto temporale relativo al medio-lungo periodo in termini di finanziamenti, relativamente alla tipologia di attività che si conducono ed è da porre in primo piano, quanto il motore di successo per le imprese culturali sia la categoria delle risorse umane specializzate in determinati settori.
Non manca l’innovazione, come perno delle imprese creative d’eccellenza che fa il paio con la riqualificazione e il restauro delle strutture e il conseguente filone del marketing e della comunicazione.

IL LUXURY – SEGMENTO IN CRESCITA
La cultura è un segmento abbastanza vasto anche se si determinano nel suo interno categorie ben definite, cui rientrano alcune imprese, tra cui quelle dedite al LUXURY, settore in forte crescita soprattutto negli ultimi anni. Lo specchio del settore è la clientela sempre più internazionale e sarebbe opportuno puntare su analisi delle tendenze e dei comportamenti di consumo al fine di individuare il tasso di crescita nei prossimi anni, individuando le infrastrutture coinvolte e i servizi. Il Made in Italy, è risaputo in tutto il mondo, vive di luce propria grazie agli artigiani che hanno creato indotti nella moda, nel design, nella gastronomia, nell’enologia, determinando stili di vita e crescita del valore del patrimonio territoriale. Imprenditori finanziari internazionali investono ormai dal nord al sud ed è ormai sufficiente citare l’Italia, che sgranano gli interessi dalla Russia, dalla Cina, dagli Emirati Arabi, non foss’altro per entrare nel Bel Paese, seppur tramite piccole strutture d’investimento, con lo scopo di sfociare in un grande mare di business, orientato a panoramici potenzialità. Il Made in Italy fa rivivere intense esperienze al turista affascinato anche da lussuose ville che diventano sempre più specchio per le allodole “lark mirror” per l’Italia. Sono nel segmento del luxury inseriti in sistemi di piattaforme internazionali. Assoeventi – Confindustria mira a stabilire protocolli d’intesa in attività dedite al LUXURY anche in materia agroalimentare, con uno sguardo oltreoceano.

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